A Shipping and the Law, Franco Porcellacchia, vicepresidente di Ecospray e uno dei dirigenti di Carnival, ha spiegato le nuove frontiere dei motori delle grandi navi.
“I motori che abbiamo adesso – ha detto – ottimizzano le emissioni grazie alla manutenzione preventiva e introducendo modifiche che abbattono i consumi. C’è un grosso margine su questo nelle flotte commerciali e turistiche e ci stiamo lavorando con Carnival. E’ quello che abbiamo in mente nelle navi che stiamo costruendo: attualmente abbiamo 18 navi in costruzione, sette delle quali sono innovative, usano il gas naturale, su cui siamo dei pionieri, e saranno consegnate tra 2018 e 2022. In più stiamo migliorando sempre di più l’uso degli scrubber che risparmiano combustibile: con i nuovi sistemi una nave da crociera che naviga 16 ore in mare e sta 8 ore in porto risparmia in media 23.520 dollari al giorno”.
Si è parlato anche di scenari futuri in cui vedremo in mare navi senza equipaggio comandate a distanza oppure che si guidano da sole. E’ questo lo scenario lanciato oggi a Matteo Natali, senior project manager di Wartsila, uno dei maggiori produttori al mondo di motori per navi, alla giornata conclusiva della VIII edizione di Shipping and the Law a Napoli.
“La nave comandata a distanza – spiega Natali – l’abbiamo testata noi già due settimane fa. Una nave off shore da circa 70 metri che è partita da Aberdeen senza equipaggio, comandata a distanza da San Diego. Ha funzionato. Certo, non ci saranno mai navi passeggeri senza equipaggio, non avrebbe senso, ma penso come primo passo ai rimorchiatori che possono essere comandati dalla nave che deve entrare in porto. Gli basterebbe attaccarsi alla nave con una ventosa o con elettromagnetici e farsi guidare fino al pontile”. Ma la vera sfida nell’era della manutezione comandata a distanza con la realtà aumentata e le stampanti 3d a bordo per fabbricare i pezzi di ricambio, è la nave autonoma, guidata dal computer di bordo: “Si guida da sola – conclude Natali – alla nave si dice ‘devi essere in quel posto a quell’ora’ e il computer aggiusta la rotta a seconda delle condizioni del meteo, del mare, aggiusta la rotta in caso ci siano ostacoli o altre navi e aspetta anche ce si liberi lo slot in porto”. La ricerca scientifica per ora si concentra però aui primi passi: riduzione dei consumi e sicurezza: “Il 92% degli incidenti sulle navi – spiega Natali – sono dovuti a fattori umani, se riusciamo ad aiutare gli operatori può essere ridotto in maniera drastica il rischio, ad esempio, che una petroliera perda il suo carico in mare”.
“Anche quest’anno – spiega Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista e organizzatore di Shipping and the Law – a Napoli i grandi gruppi armatoriali e le industrie del settore hanno fatto il punto sul commercio marittimo sotto gli aspetti finanziari, di sicurezza e tecnologia. Un appuntamento ormai atteso da tutti i protagonisti del settore e che tornerà nell’ottobre 2018”.